Risultati delle analisi e conferma della presenza di materali complessi - vitale

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Risultati delle analisi e conferma della presenza di materali complessi

Madonna del Ricamo > La tecnica pittorica
 
 
 
 

Le osservazioni derivanti dall'esame diretto del dipinto di Vitale furono confermate dall'analisi, effettuata a Firenze dai tecnici M. Matteini e A. Moles dell' Opificio delle Pietre dure, su campioni prelevati in diverse zone della superficie pittorica: le conclusioni dell'indagine richiamarono i risultati ottenuti dalle studiose di Baltimora sui dipinti di Pietro da Rimini, consentendo di riconoscere nella Madonna  forti affinità esecutive con quei pannelli e confermando la presenza nell'originale di rifiniture a secco, a tempera e ad olio, già riconosciute tramite l'esame diretto nel corso dell'intervento.
Tra gli elementi  identificati anche per via analitica nel dipinto di Vitale  si rilevò, in particolare nei risvolti del manto della Vergine, caratterizzati da un verde profondo, la presenza di verderame trasparente: un materiale applicabile solo tramite leganti resinosi (fig. 37 - 38).
Gli effetti di riflettenza e brillantezza che ancora caratterizzano alcuni particolari di questa Madonna derivano pertanto proprio dall'uso non isolato di  materiali oleosi trasparenti, adoperati non solo come mordente per le foglie metalliche ma anche come parte integrante della pigmentazione  di maggior efficacia coloristica.
L'esistenza  di una stesura più complessa rispetto a quella comunemente riconosciuta nei dipinti 'a fresco' fu confermata  successivamente  anche dal confronto analitico con altra  pittura murale di Vitale. Nelle Storie della Maddalena, Padri della Chiesa ed altre scene, affrescate dal maestro in Santa Maria dei Servi, e restaurate qualche anno dopo , si è visto che tempera e olio costruiscono una ricchezza decorativa forse ancora più compiuta. Quel ciclo era stato realizzato dal maestro bolognese nel periodo della sua piena maturità - nel 1349- ad ornare volte e pareti di quella che era in origine una cappella, e che oggi costituiscono la prima campata del deambulatorio destro della Basilica servita. Anche qui materiali di natura oleoresinosa, usati autonomamente e non solo nelle rifiniture, sono riconoscibili  in molte zone: nel calice e nel paliotto d'altare, nella patena e nel tabernacolo, nelle bordature delle vesti e nelle fasce decorative a motivi geometrici, come nelle ricche vesti del Sant'Ambrogio nella voltina o nelle aureole.

 
La tecnica

iconografia

 
 
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