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Della Madonna operosa nella 'versione' occidentale sono pervenute rare testimonianze, ma ciò non implica che il soggetto non fosse più diffuso di quanto noto: ne restano tracce anche nel più vasto raggio della circolazione culturale europea, un po' più tardi, nel maturo '300 e soprattutto nel secolo successivo, quando il contesto di riferimento si allarga.
In qualche caso la Madonna operosa è accostata nelle versioni d'oltralpe al soggetto della Madonna gravida o del Parto, che rimanda al precedente collegamento bizantino con l'Annunziata: un esempio di questo tipo è costituito da una elegante Madonna col fuso, conservata nel Museo delle Belle Arti di Budapest, oggetto degli studi di Zsouzsa Urbach, inserita in una cultura che pure affonda le sue radici nelle fonti, letterarie e figurative, della tradizione paleocristiana e bizantina (fig. 51) .
L'iconografia della Madonna operosa compare, sia pur in altra forma, anche in alcune tavole, riconosciute e studiate dal Gibbs a nord delle Alpi, dove viene raffigurata proprio la Madonna che cuce. Ne è esempio un dipinto di grande interesse conservato ad Amburgo, Kunsthalle, l'altare Buxtehuder, opera di Maestro Bertram, pittore attivo in pieno '400 nella città tedesca (fig. 52): la Vergine vi si trova seduta su un seggio, in un ambiente interno, intenta a cucire una piccola veste, con il cestino da lavoro accanto. A poca distanza, in un panorama aperto, il Bambino, in terra, quasi disteso, medita, mentre sfoglia un libro; lo 'dominano' due angeli che portano la croce e la lancia .
iconografia