note_Gioele - La Cupola della Madonna del Monte

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Profeti e Allegorie > Gioele

1 - L’angelo alla sua destra regge una tavoletta con riportato il seguente versetto (4,18) tratto dal libro del Profeta “stillabunt montes dulcedinem Ioel” ( et erit in die illa stillabunt montes dulcedinem et colles fluent lacte et per omnes rivos Iuda ibunt aquae et fons de domo Domini egredietur et inrigabit torrentem Spinarum) – (In quel giorno le montagne stilleranno vino nuovo e latte scorrerà per le colline; in tutti i ruscelli di Giuda scorreranno le acque. Una fonte zampillerà dalla casa del Signore e irrigherà la valle di Sittìm). Il gruppo di angeli alla sua sinistra, che guardano verso l’interno della cupola, reggono un cartiglio con un altro verso del libro del Profeta “Fortitudo Mea Magna – Ioel” (2, 25 - et reddam vobis annos quos comedit lucusta bruchus et rubigo et eruca fortitudo mea magna quam misi in vos) – (Vi compenserò delle annate che hanno divorate la locusta e il bruco, il grillo e le cavallette, quel grande esercito che ho mandato contro di voi).

2 -A giudizio degli esegeti il libro di Gioele si colloca tra il V e il IV secolo. Cfr. G. Ravasi, op. cit. vol. 8 pp. 136 - 140


3 - Donna di singolare bellezza, vestita d’oro in testa, sopra alla quale vi sia una Colomba circondata di splendore; avrà i capelli sparsi sopra le spalle, e gli occhi rivolti al Cielo, tenendo nella mano destra la Spada nuda, e nella sinistra le Bilancie.
Questa figura ragionevolmente si doverebbe figurare bellissima, perché quello, che è in Dio è la medesima essenza con esso. (come sanno benissimo i sacri Theologi) il quale è tutto perfettione, e unità di bellezza. Si veste d’oro, per mostrare con la nobiltà del suo metallo e co’l suo splendore l’eccellenza, e sublimità della detta Giustizia. La Corona dell’oro mostra questo medesimo, e una chiara sopra eccedenza alle virtù humanamente essercitate. Potiamo ancora intendere per la bellezza della faccia tutti i beni del corpo, frà i quali questo è principale.  Per la veste, i beni dell’animo, che ricoprono tutti i difetti della vita, come essa i mancamenti di proportione alle membra, e per la Corona i beni della Fortuna, perché in mano sua il più delle volte stanno gli Scettri, e le Corone. Et come il sommo Dio, Padre, e signore della Fortuna, e della Natura, dà, e dispensa questi beni con somma giustizia, così anco con la medesima castiga i colpevoli, e nel corpo, e nell’anima. Il corpo si da ad intendere con la spada, che ferisce solo cose materiali, e l’anima si mostra con la bilancia, che distingue la gravità sensibile solo ne’ corpi, come è sensibile l’anima istessa in questi medesimi. La Colomba mostra la Divinità; percioché tal si dipinge lo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, e Vincolo d’amore frà il Padre, e il Figliuolo, dove nasce questa giustizia. Si fà detta Colomba bianca, e risplendente, perché sono queste, frà le qualità visibili, nobilissime. Le treccie sparse mostrano le gratie, che scendono dalla bontà del Cielo, senza offensione della Divina Giustizia, anzi, che sono proprij effetti di essa. Riguarda il Cielo per mostrare, che là su ha i suoi termini, e le sue definizioni. Et però noi, molto parlandone, non ne potiamo esprimere pur una piccolissima parte. Si comprende ancora per la Spada, e per le Bilancie, (toccando l’uno istromento la vita, e l’altro la robba de gli uomini) con le quali due cose l’honor mondano si solleva, e si abbassa bene spesso, che sono dati, e tolti, e questa, e quella per Giustizia Divina, secondo i meriti de gli uomini, e conforme a’ secretissimi giudicij di Dio.


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