Michea - pilastro sinistro esterno - La Cupola della Madonna del Monte

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Michea - pilastro sinistro esterno

Profeti e Allegorie > Michea

Profeti e Allegorie

Virtù

Il profeta Michea
I putti reggi cartiglio

Proveremo a leggere questo rapporto Profeta-Virtù a cominciare dal Profeta Michea, posto sul pilastro sinistro esterno, guardando l'altare della Madonna, rivolto verso il Profeta nell'arco ad esso speculare. Lo identifichiamo, come gli altri, grazie ai versetti incisi sulle tavole che reggono gli angeli che lo fiancheggiano (1).
Sono due versetti estrapolati dalla fine de libro, e testimoniano anche la raggiunta consapevolezza del Profeta che il Signore non abbonderà il suo popolo. Nei capitoli precedenti Michea (2) denuncia con vigore la corruzione della società ebraica ormai dimentica della Legge e si affida a Dio perché intervenga. Le disgrazie di Gerusalemme sono il frutto della sua infedeltà.  Cioè a dire, per il fatto stesso che Dio non è più al centro della vita della comunità e di chi la governa, espone tutti al rischio di operare senza avere degli ideali come punto irrinunciabile di riferimento e questo genera il "peccato". Che è come dire il sovrapporre al bene della comunità l'interesse dei singoli, appunto "l'infedeltà".
Ma alla fine il Signore perdonerà la colpa perché conosce la misericordia. Il profeta sa che il Signore non abbandonerà il suo popolo - e lo sa mentre è circondato dalla corruzione  - e malgrado viva in mezzo alla colpa ha la certezza del perdono. La consapevolezza dei mali che affliggono la società non fa venir meno la certezza dell'amore di Dio e nella tenebra del momento annuncia il perdono e attende la sua venuta. Nel buio dei tempi si apre un canto di speranza che verrà dalla città di Betlemme "così piccola per essere tra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere tra i dominatori di Israele" (3). Michea accorgendosi della corruzione che lo circonda, non tace, ma vive "vigilante", in attesa della Sua venuta. Questa Vigilanza non è sterile contestazione, ma continuo richiamo alla conversione che passa attraverso una denuncia profonda e costruttiva dei problemi del suo tempo. Anche il suo aspetto, seduto su uno scalino intagliato nella pietra, attento alla lettura di un testo, lo mostra "vigilante". E la sua è una vigilanza che scaturisce dalla totale fiducia in Dio.

 
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