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presentazione del Santo in otto storie

Basilica san Domenico
Le scene rappresentate

La scelta delle storie di San Domenico da rappresentare sugli otto smalti del basamento e la loro traduzione in immagine, saranno state certamente le parti più discusse con i committenti. Troveremo il precedente figurativo più significativo e autorevole nelle "storie" scolpite sul sarcofago di Nicola Pisano nella stessa chiesa di San Domenico. Mancano sul reliquiario gli episodi, presenti sull’urna, che rappresentano la Guarigione del Beato Reginaldo, l'Approvazione dell'Ordine e San Domenico che invita i frati a predicare. Queste raffigurazioni saranno sostituite con la Madonna che presenta San Domenico a Cristo che sta per scagliare i suoi fulmini contro l'umanità peccatrice, San Domenico che salva due pellegrini caduti in acqua e la Gloria di San Domenico. I nuovi episodi sottolineano il ruolo provvidenziale del Santo nella storia della Chiesa e hanno come logica conclusione l'ascesa del Santo al Paradiso. In certo qual modo si tratta di una storia evolutiva rispetto al primo disegno iconografico e anche meno legata alla leggenda liturgica del Santo. I nuovi episodi infatti sono tratti dalle Vitae fratrum, una varietà di storie "apocrife" di vasta diffusione e ora accettate anche in un'opera eseguita sotto la sapiente regia dell'Ordine Domenicano.
Il sogno di Innocenzo III

In seguito ad un sogno in cui il pontefice Innocenzo III vide Domenico sorreggere la Chiesa di San Giovanni in Laterano, accolse il desiderio di Domenico che gli aveva chiesto, nel 1216, di riconoscere i suoi frati. Alla fine dell’anno sarà papa Onorio III ad approvare definitivamente la regola domenicana. L’episodio è riferito anche a Francesco nella vita del Celano. Sono di sicuro interesse gli episodi riferiti ad entrambi i santi che sono alternativamente protagonisti o co-protagonisti a seconda che la fonte sia francescana o domenicana
La resurrezione del giovane Napoleone Orsini

In uno dei numerosi viaggi a Roma, Domenico si imbatté nella morte per caduta da cavallo del giovane Napoleone Orsini, nipote del cardinale Stefano di Fossanova. Domenico lo risuscitò. Lo smalto si ispira molto all’analoga scena scolpita sull’arca del Santo, ove riveste un ruolo preminente tra le storie scolpite.
reliquiario san Domenico, jacopo Roseto 1383
reliquiario san Petronio - Jacopo Roseto, 1380
reliquiario san Domenico - Jacopo Roseto, 1383
Arca di san Domenico - Nicola Pisano e bottega, 1264 - 67
Pietro e Paolo porgono a san Domenico il bastone e il vangelo
La Vergine presenta al Figlio Domenico per la salvezza del mondo

L'episodio descrive una visione avuta da Domenico e riportata nelle Vitae fratrum. Durante una veglia di preghiera il Santo ha la visione di Gesù Cristo in piedi, sospeso in aria, mentre stava per scagliare tre lance contro il mondo. La Madonna intercede per l'umanità e mostra al Figlio San Domenico e San Francesco che avranno il compito di andare nel mondo per predicare alle persone che il figlio voleva punire. La rappresentazione dell'episodio che Padre Alce identifica come "L'ira di Cristo placata dalla Madonna che gli presenta San Domenico" non è mai apparso sui dipinti che illustrano la vita del Santo e che precedono il nostro reliquiario. Il confronto, per suggerimento e indicazione di Padre Alce, è stato fatto, oltre che con le storie sulla tomba del Santo, ancora con la tavola con San Domenico e storie della sua vita, custodita a Capodimonte, appartenente alla fine del XIII secolo, e con il polittico di Francesco Traini a Pisa. Probabilmente con l'inserimento di questo episodio si è inteso accentuare il ruolo mariano nello sviluppo dell'Ordine Domenicano. Notiamo in questa raffigurazione ben equilibrata, la particolare eleganza delle figure e la ritmata organizzazione della scena. Del tutto originale il gruppo delle donne a destra, poste a semicerchio, rivestite di lunghi abiti e intente a conversare. Il loro atteggiamento non è certo quello di peccatrici e non sembrano accorgersi dei fulmini divini che stanno per piombare su di loro.
Salita al cielo dell'anima di san Domenico


L'assunzione dell'anima di Domenico nella gloria del cielo è dipinto, tra le storie “primitive” del Santo oltre che dal Traini, anche nella tavola di Capodimonte e può essere equiparata nell'arca, alla morte del Santo. Rispetto a queste raffigurazioni nella formella di Jacopo Roseto viene accentuata la centralità del Santo a discapito del riscontro letterale dell'episodio, preminente nel Traini, o all'impianto medievale di Capodimonte nel quale l'animella del Santo migra in Paradiso prendendo a prestito il modello della Dormitio Virginis.
Nella formella assistono all’assunzione due frati domenicani raffigurati ai lati della scala sorretta dagli angeli. Nei due cartigli, posti nelle mani dei due religiosi, sono inscritti i nomi di M. Bartolomeus D. Strata e di M. Guido De Guezi.
I due frati, Guido Guezzi e Bartolomeo Bissi, insegnano nello studio domenicano e sono ricordati più volte, in diversi documenti, tra il 1379 e il 1383. Per la loro notorietà possono essere stati l'anello di raccordo tra il convento, le autorità cittadine, il clero e la comunità dei credenti legati da devozione a San Domenico.

Il miracolo del libro rifiutato dalle fiamme

L'episodio descrive una visione avuta da Domenico e riportata nelle Vitae fratrum. Durante una veglia di preghiera il Santo ha la visione di Gesù Cristo in piedi, sospeso in aria, mentre stava per scagliare tre lance contro il mondo. La Madonna intercede per l'umanità e mostra al Figlio San Domenico e San Francesco che avranno il compito di andare nel mondo per predicare alle persone che il figlio voleva punire. Non possiamo riportare il brano per intero, né dilungarci sulla formazione di queste "leggende" la cui verità non è certo quella della "storia", ma il cui rilievo per la storia dell'arte figurativa è, alle volte, di eccezionale importanza. 28) L'episodio illustra una celebre disputa tra eretici e San Domenico. I giudici, non riuscendo a pronunciarsi a favore di una delle due parti, ordinarono che entrambe le tesi fossero gettate tra le fiamme: se uno degli scritti fosse rimasto illeso, sarebbe stato considerato come l'espressione sicura della vera Fede. Il libro di Domenico non solo non brucia, ma esce e si allontana dal fuoco. L'episodio è riportato da diversi autori e ambientato in luoghi diversi: Fanjeaux, Montreal.
Il miracolo dei pani
 
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