la devozione eucaristica di Francesco e l'immagine del Crocifisso - san_francesco

Vai ai contenuti

Menu principale:

la devozione eucaristica di Francesco e l'immagine del Crocifisso

Basilica di san Francesco
Il Cristo giganteggia più che patire, colto nel momento del trapasso, subito dopo aver gridato, quando il volto si spegne alla vita e il corpo resta ancora inarcato per l’ultimo sforzo compiuto nel trarre lo spirito, come sembra mostrare lo stesso petto espanso. E’ rappresentato dunque l’attimo del passaggio, concettualmente reso dal corpo ancora vibrante di vita nell’arco bizantino e dal capo già reclinato. Un concetto sottolineato da altri particolari: ad esempio la sua sospensione sulla croce. Abbiamo già osservato che i chiodi sono solo suggeriti, ma è il sangue, il sangue di Cristo, ad essere evidenziato sulle mani, i piedi e il costato e a caratterizzare questo modello di Crocifisso. E ancora la preziosità del perizoma. Un perizoma dorato, segno di gloria, che contraddistingue una ristretta generazione di crocifissi al punto da dover pensare ad una particolare simbologia, presto dimenticata: un altro modo per parlare ancora di regalità di Cristo, di parusia sulla Croce. Un panno regale come quello che indossa l’Imperatore di Bisanzio dopo la triplice immersione nella piscina dell’acqua santa delle Blacherne, il santuario della Vergine “Platytera” dalle cui mani sgorgava l’acqua della piscina .
Un richiamo di particolare complessità che ho voluto richiamare soprattutto per introdurre un altro rilevantissimo simbolo posto all’apice del Crocifisso della Pinacoteca Nazionale di Bologna, che appartiene al gruppo delle Croci del “Maestro dei crocefissi francescani”, ed è sormontato dalla Madonna orante fiancheggiata da due angeli.

la Vergine presenta il Figlio
Una complessità di simboli in cui si inserisce, con l’umiltà che gli è propria anche il poverello d’Assisi qui effigiato ai piedi della croce consentendoci di restringere lo sguardo sull’evoluzione del tema in casa francescana. Il Santo comincia la sua esperienza davanti ad una croce con il Cristo Giudice. I francescani la proseguono, subito dopo la sua morte, forse già da quei primi momenti, con il Santo ai piedi di una croce che mostra l’immagine del Corpo e del Sangue di Cristo.
Il “modello” mariano è riconducibile alla Vergine Platytera, “Madre di Dio del Segno” che, nell’originaria effigie è completata dal Figlio, raffigurato in un medaglione o “uovo cosmico” su fondo oro, posto all’altezza del seno della Madre, ad indicare il mistero dell’Incarnazione del Verbo. La Vergine Platytera vuole essere anche immagine della Chiesa che accoglie in se il Verbo incarnato e lo rivela all’umanità . L’immagine di Maria sulla nostra croce, sostituisce il Logos racchiuso nell’uovo cosmico con il Cristo in Croce che, analogamente a quanto accade nella Vergine Blachernitissa apre le mani anch’esso, e diventa simbolo, non “il crocifisso”, ma corpo e il sangue di Cristo. Un concetto sottolineato dalla Vergine Platytera che lo annuncia fiancheggiata dagli arcangeli a simboleggiare anche la Chiesa che mostra e custodisce il Corpus Domini: Annuncio e custodia sul petto della Madre Chiesa.
 
Torna ai contenuti | Torna al menu