la conversione e il crocifisso di san Damiano - san_francesco

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la conversione e il crocifisso di san Damiano

Basilica di san Francesco
Le prime fonti scritte
vita prima di Tommaso da Celano - ca 1228
finché “Un giorno, dopo aver implorato ardentemente la misericordia divina, gli fu mostrato dal Signore ciò che doveva fare. Da quel momento fu così pieno di gioia che non riusciva a trattenersi per la felicità” (cap. 3,7).
Ancora incerto sulla via da percorrere, dopo aver venduto molti beni del padre e volendo disfarsene al più presto perché ormai li stimava come la sabbia, “giunto vicino alla città di Assisi, s’imbatte lungo la via in una chiesa un tempo edificata in onore di san Damiano, ma ormai pericolante per l’età” (cap. IV, 8).
vita seconda di Tommaso da Celano post 1244 - 1247
Un giorno passò davanti alla chiesa di san Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti. Condotto dallo Spirito, entra a pregare, so prostra supplice e devoto davanti al crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. … all’improvviso – cosa da sempre inaudita – l’immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto, gli parla movendo le labbra. “Francesco – gli dice chiamandolo per nome – va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina” (cap. VI, 593)
testamento di santa Chiara + 1252
Anche Santa Chiara ricorda la conversione di Francesco nel suo testamento, scritto poco prima della morte (+ 1253). Non parla espressamente del crocifisso ma ricorda Francesco, “ancora senza frati e compagni, mentre edificava la chiesa di san Damiano, tutto ricolmo di consolazione divina, determinato ad abbandonare completamente il mondo, con grande gioia e su ispirazione dello Spirito Santo predisse in profezia di noi ciò che poi il Signore ha compiuto”
 
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