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Profeti e Allegorie
Obedientia
Profeti e Allegorie
Il secondo Profeta su questo pilastro, quello che guarda il lato interno del presbiterio, sormontato dall'allegoria della "Obedientia", è Giona (1). Protagonista di un piccolissimo libro dal grande valore poetico. Giona cerca di resistere a Dio, disubbidisce alla missione che gli era stata affidata: andare a Ninive a predicare. E Giona fugge verso Tarsis "lontano dal Signore". Dopo varie prove, Giona va a Ninive, ma la differenza tra il Profeta e Dio è troppo grande. Giona predica la distruzione di Ninive, ma il Signore vide la loro conversione e salva il popolo, causando però il dispiacere di Giona. Inizia così lo straordinario dialogo tra Giona e Dio che pazientemente cerca di ricondurre il Profeta alla ragione. Si contrappongo lo sdegno di Giona e l'ironia di Dio che mostra al Profeta quanto sia poco accorto il suo atteggiamento. Giona deve imparare ad accettare la via del Signore che non è quella degli uomini. La sua reiterata disobbedienza è contrapposta all'amore di Dio e l'Obbedientia che sovrasta il Profeta, indica il cammino che, nel caso di Giona, porta a Dio. E' straordinario il dialogo tra Dio e Giona. Il versetto sul cartiglio degli angeli che guardano verso il deambulatorio, letto nel suo contesto, è il rimprovero di Giona a Dio. Lo rimprovera per la sua "misericordia" quando il Profeta vorrebbe una punizione esemplare e il Signore cerca di condurlo ad un atteggiamento più ragionevole. Quella di Giona è anche una lotta tra la sua visione delle cose e l'obbedienza richiesta dal Signore, non sempre pronta, ma che sempre può contare sulla misericordia dell'Eterno. In alto l'Obbedientia ricorda questa lotta e richiama al credente quest'altra virtù la cui comprensione è però legata, nel ciclo mariano del Monte, alla conoscenza del libro di Giona che contrappone gli egoismi dell'uomo alla misericordia di Dio e invita a superarli attraverso l'obbedientia, che è come dire fidandosi di Dio.
La virtù si discosta dall'iconologia del Ripa (2) anche se non manca dell'attributo principale: il "giogo" che essa stringe con entrambe le mani. Interessante invece lo sguardo volto verso il Profeta che sembra incrociare quello di Giona che guarda in alto, con le braccia conserte, più "obbediente" che convertito.
... scoprendo Giona