Rilievo tattile della Madonna di Guadalupe


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è possibile toccare un dipinto?

Madonna di Guadalupe

La traduzione tridimensionale di immagini dipinte destinate all'esplorazione tattile, vanta ormai numerose realizzazioni.
È una sfida particolarmente difficile dal momento che si tenta di dar corpo ad una materia in se stessa impalpabile come il colore. Non possiamo però dimenticare che da sempre l'uomo ha cercato di dare forma al colore, se non con la tridimensionalità, almeno con la parola.

Abbiamo sempre descritto le opere d'arte e questo anche perché la descrizione era l'unica forma di trasmissione possibile prima dell'avvento della stampa e della fotografia. E dall'antichità emergono affascinanti descrizioni di immagini ormai scomparse, che riusciamo a ricostruire mentalmente grazie alla scrittura.

E in questo solco che si innesta il rilievo tridimensionale del dipinto, pensato per i non vedenti, ma che stiamo cercando di sviluppare soprattutto perseguendo una logica di vera integrazione tra le persone. Spesso pensiamo di vedere un'opera d'arte la quale continua a tenere nascosti i suoi tesori. Per scoprirli non basta vedere, occorre saper guardare e per farlo, alle volte, usiamo la fotografia che evidenziando alcuni particolari, magari piccolissimi e all'apparenza marginali, possono rivelare uno speciale significato dell'opera.
La Madonna di Guadalupe cela, da questo punto di vista, un autentico tesoro cristiano. Il rilievo tattile mettendo in evidenza alcuni di questi elementi, spero contribuirà a scoprire questi tesori nascosti, riservati ai conoscitori e agli appassionati, ma che sono a disposizione di tutti.

Mostreremo brevemente il procedimento esecutivo del rilievo ed evidenzieremo alcuni elementi significativi dell'opera che spero possano emozionare le persone che proveranno a guardare il rilievo - sia con il tatto che con gli occhi - così come hanno emozionato me che provvidenzialmente mi sono ritrovato a guardare la Madonna di Guadalupe, grazie alla richiesta giunta dal sig. Pulido fatta propria dall'Istituto Italiano di Cultura.



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